LA MAGIA DI UN ALBO

“Amo il minuscolo e il gigantesco. il ciottolo, il punto, la scheggia, lo stame di un fiore, l’albero e la sedia. Il mio mezzo di scrittura è il libro e tutti i suoi linguaggi, testi, immagini. Le pieghe, la carta, la confezione, il tempo. Lego sempre parola e immagine. Quel che chiamo “scrittura” è testo e immagine insieme, composti l’uno nell’altro, né le sole immagini, né il solo testo sono il mio mondo, ma entrambi insieme. Scrivo entre les deux”.
Scrive così di sé Anne Herbauts nel suo “autoritratto in minuscolo”.
Nata a Bruxelles nel 1975. È diplomata all’Accademia di Belle Arti di Bruxelles (ARBA) dove ha studiato Illustrazione e Fumetto.
Anni fa mi è capitato per le mani un suo libro “Di che colore è il vento?”, un albo tattile che utilizza materiali diversi: la carta a volte è liscia, altre è ruvida, rigata, graffiata, punzonata. Le dita scorrono su di essa in cerca di sensazioni sempre nuove.
“Che colore ha il vento?” si chiede un bambino, un piccolo gigante come viene definito, un bambino che non può vedere, ma vuole conoscere il colore del vento. Non lo sa e allora con un sorriso che gli dipinge sul volto un’aura di pace esce a domandarlo alla natura, agli animali, a un villaggio fatto non di persone ma di una finestra, di tende e insegne e di panni stesi ad asciugare. Ognuno dà la sua risposta… “E il piccolo gigante sente la carezza del vento”.
Silvia Graziosi
silgraziosi@gmail.com

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