CLAUDIA FABRIS

IL CORPO DELLA SAPIENZA
Nell’editoriale di apertura del Politecnico, rivista del dopoguerra, Vittorini scrive un testo dedicato ad “una nuova cultura”: Non più una cultura che consoli nelle sofferenze ma una cultura che protegga dalle sofferenze, che le combatta e le elimini.
Cito liberamente dal testo:
“Per un pezzo sarà difficile dire se qualcuno o qualcosa abbia vinto in questa guerra. […]

L’ACCOGLIENZA È INTELLIGENZA
C’è una riflessione che mi preme dentro in questi giorni.
L’immigrazione non si fermerà, pensarlo è sciocco, non si è mai fermata da che mondo è mondo e non lo farà di certo ora. Ognuno di noi se ci facessimo l’esame del dna, verrebbe fuori che appartiene a regioni della terra differenti e lontane e l’immigrazione a dirla tutta non è un problema, è un dato di fatto e un’opportunità e potrebbe trasformarsi in una grande risorsa, […]

LE REGOLE DELLA MATRIA
Mesi fa guardavo uno spot di Giorgia Meloni che ripeteva che la patria è una scelta quotidiana e pensavo che ha ragione, sì, la patria è una scelta quotidiana, spesso inconsapevole, eppure quotidiana. Quella di rispettare e firmare le regole che il Padre ha deciso prima di noi, Padre maiuscolo, incarnazione di quell’autorità di cui rimarremo sempre figli fino a che non decideremo di diventare i padri di noi stessi, è una scelta quotidiana che facciamo tutti fino a che non ci diamo il permesso e la forza di crescere… Nel Vangelo Gesù parla di sé come del figlio dell’uomo, […]

RICORDARE NEL GIORNO DELLA MEMORIA
In Italiano ricordare è ripassare attraverso il cuore. Risuonare nello stesso punto quella corda che è il cuore, cor cordis in latino, quella stringa cosmica che è il cuore e rimanere in quel suono, con tutto il tuo corpo, farsi informare da quella forma che è un suono. Riviverlo dunque nel caso dell’olocausto, per quanto è possibile riviverlo nel cuore, e piangere, piangere trasformando l’acqua dolce in acqua salata, portare il fiume al mare. L’acqua alla sorgente in acqua salata sapiente, perché questo facciamo quando piangiamo. E sentirlo quanto fa male non essere umani e giurare dentro in silenzio nell’altare delle vene, tra il fegato e i polmoni: Mai più. Mai più. […]