IL MOSTRO DI ALVIGNANELLO

Oggi vi racconto una storia che ha dell’incredibile, che mi ha visto e mi vedrà impegnato in prima linea fino alla sua conclusione. A voi, cari lettori, trarre le vostre personali conclusioni e ritenere, quindi, credibile o non la vicenda.
Già negli anni ’90, in provincia di Caserta, nei paesi di Alvignanello, Ruviano e nelle zone limitrofe ci furono segnalazioni da parte di alcuni contadini che dichiararono di aver incontrato un “essere” molto simile a un rettile nel suo aspetto fisico, cioè dotato di pelle ricoperta di scaglie, aculei sul dorso e sulla testa a formare una strana cresta, occhi rossi con pupille verticali simili a quelle dei coccodrilli, che si muoveva però eretto su due zampe, molto alto e che deambulava saltellando. Nello stesso periodo furono ritrovate anche decine di pecore morte, decedute in modo anomalo: erano completamente dissanguate e prive degli organi interni, sebbene sui corpi o nelle vicinanze non ci fossero tracce di sangue; sul collo due fori, come se una sorta di “Dracula” le avesse azzannate e ne avesse “succhiato” via il contenuto.
In effetti, questo “modus operandi” non è nuovo agli appassionati di Ufologia, esso è tipico di un leggendario “essere” nativo del Sud America conosciuto dagli esperti come “Chupacabras” (succhia-capre). Basta effettuare delle ricerche in rete per saperne di più.
Il mistero si infittisce quando nel febbraio di qualche anno fa un noto ricercatore, Vincenzo Tufano (residente in zona e profondo conoscitore del caso), a seguito di svariate segnalazioni pervenutegli da allevatori, pescatori e residenti, decide di divulgare i risultati delle proprie indagini. Mentre cercava tracce dell’essere in questione in compagnia di un amico esperto di fauna locale, lungo le sponde del Volturno, avvertì un grande tonfo in acqua alle loro spalle. Entrambi fecero appena in tempo a scorgere la parte terminale di una grossa sagoma scura immergersi sul fondo del fiume. A detta di questo esperto, nessun animale della zona poteva essere tanto grande da provocare quel tonfo.
Le indagini che il Sig. Tufano ha effettuato nei mesi precedenti e successivi hanno rivelato diverse tracce di “orme artigliate” grandi circa 70 cm., il cui calco, analizzato, non riconduce ad alcun animale conosciuto.
Tra le segnalazioni più incredibili, quella del Sig. Saverio che di notte ha incontrato questo “Sauroide” sulla Piana di Monte Verna accovacciato al centro della carreggiata, costringendolo a fermarsi. Al suo arrivo l’essere si erse in piedi, mostrando un’altezza di circa quattro metri, e balzò via nei boschi. O quelle di un pescatore che sulle rive del Volturno lo vede affiorare dall’acqua e, dopo averlo potuto osservare per alcuni secondi, scappare via, lasciando il pescatore terrorizzato. L’“Homo Saurus”, così definito, fortunatamente ad oggi non ha dato l’impressione di essere pericoloso per l’uomo. Una prova molto importante è quella mostrata dallo stesso Tufano che nel maggio scorso ha rinvenuto una poltiglia squamosa alla riva del fiume, contornata da  orme, che sembrerebbe essere il segno  di una “muta”, ma che, analizzata da alcuni biologi esperti, sembra essere costituita da una stranissima doppia pelle, l’una tipica dei rettili, l’altra di origine sintetica, inglobate l’una nell’altra a formare una specie di protezione. Aggiungiamo che alcuni residenti in zona hanno consegnato le prove di urla agghiaccianti di provenienza sconosciuta registrate di notte ad Alvignanello, non identificate neanche da esperti di fauna locale.
La provenienza di questo “mostro”, se esistesse davvero, sarebbe ovviamente incerta: terrestre o aliena?, potrebbe essere correlata ai numerosi avvistamenti di U.F.O. tipici della zona?
La vicenda ha avuto un tale risalto che pare che alcuni network TV (Sky e Netflix) ne vogliano fare un reportage.
Essendo appassionato della materia, come sapete, ho deciso di approfondire il caso e così, in prima persona, coadiuvato da alcuni amici e da una “particolare guida” mi sono recato in zona… [Continua].

Bruno Foria.
bruno.foria@libero.it

www.centroufologicomediterraneo.it

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