Diego Liotta è un artista che vive e lavora a Milano. Esponente della street art, definisce i propri lavori paesaggi mutevoli, “Perché questa espressione, riferita alla street art e ai graffiti, descrive perfettamente l’evoluzione continua degli spazi urbani attraverso gli interventi artistici, spontanei o programmati”.
Qui il sostantivo paesaggio non descrive più soltanto l’ambiente naturale o urbano, ma si arricchisce di un nuovo significato, ovvero quello di scenario visivo e culturale, che cambia nel tempo (mutevole) grazie all’azione degli artisti di strada.
A differenza delle opere d’arte tradizionali, fisse e durature, i graffiti e i murales sono effimeri, vengono sovrascritti, cancellati o modificati da altri artisti, dalle autorità o dal tempo.
Ogni muro è, quindi, una tela temporanea, un momento di passaggio del processo creativo in costante trasformazione. E proprio questa temporaneità rende la città un organismo vivo: la street art riflette i cambiamenti sociali, politici e culturali in tempo reale.
I paesaggi mutevoli della street art rappresentano, inoltre, una forma di dialogo visivo collettivo: ogni nuovo intervento si inserisce, infatti, in un contesto stratificato, nel quale le tracce del passato convivono con le visioni del presente. In questo modo, l’ambiente urbano diventa un archivio dinamico di idee, proteste, emozioni e identità.
